Una storia millenaria: dalle origini preromane alle tragedie della Seconda Guerra Mondiale
Situata su un costone, lungo una valle di passaggio che mette in comunicazione la Ciociaria con la piana di Fondi, la storia di Vallecorsa, che affonda le sue radici in epoca preromana e si dipana sino ai nostri giorni, è stata fortemente caratterizzata dalla sua posizione che ne ha fatto una cerniera fra diverse realtà economiche e politiche, un confine, luogo di rapporti, di collegamenti, di scambi, ma anche di tensione e di scontri.
Una breve ricostruzione storica di Vallecorsa tratta dal sito ufficiale del Comune di Vallecorsa:
“Vallecorsa fu abitata sicuramente dai Volsci e poi cadde sotto la dominazione romana, come testimoniano la toponomastica (Suddiano, Boano, Utrina ecc.) e il ritrovamento di monete dell’epoca.
Conobbe la presenza longobarda, che, forse, portò o rinvigorì il culto di S. Michele.
Citazioni con la denominazione di Valis cursae, Valle de cursa, si hanno in documenti dell’XI sec., ma già da prima, intorno al IX-XI sec., all’epoca dell’incastellamento, il Comune aveva una definizione urbanistica quasi corrispondente all’attuale, con un Castello e una cinta muraria, ancora ben visibile nelle torri e nelle porte ben conservate.
Compresa nel territorio dello Stato della Chiesa, ne seguì le vicende, accentuate, essendo di confine con il Regno di Napoli, la cui delimitazione è ancora visibile nei pochi cippi che sono rimasti sui crinali dei monti.
Conobbe un ampliamento oltre la cinta muraria in coincidenza delle diverse dominazioni (Normanni, Francesi, Spagnoli) o del mutare dei Signori (Dell’Aquila, Caetani, Colonna), o dell’arrivo di profughi provenienti dai castelli abbandonati di Ambrifi e Acquaviva (XVI sec.).
Ebbero ulteriore incremento e autorità le tre parrocchie di S.Martino (nella parte alta), S.Angelo (a valle), nel Borgo, di fronte al Baglio (sede del Signore), S.Maria (a sud).
Già presente e diffuso in precedenti epoche storiche, in età napoleonica si accentuò il fenomeno del brigantaggio anche nel territorio di Vallecorsa. (Uno dei protagonisti fu Alessandro Massaroni; per la sua storia un link al sito del Comune di Vallecorsa)
Con l’unificazione d’Italia, Vallecorsa entrò a far parte del Regno.”
Un passaggio cruciale della storia di Vallecorsa contemporanea è rappresentato dalla II Guerra Mondiale, di cui Vallecorsa conobbe tutti gli orrori e le nefandezze, pagando un tributo altissimo di vittime e di scempi. Proprio per questo, nel 2003 il Comune di Vallecorsa è stato insignito della Medaglia d’Oro al merito civile per Decreto del Presidente della Repubblica.
Di seguito la motivazione:
“Centro strategicamente importante, situato sulla linea Gustav, durante l’ultimo conflitto mondiale si trovò al centro degli opposti schieramenti, subendo ogni sorta di violenza dalle truppe tedesche e marocchine e continui e devastanti bombardamenti da parte alleata che causarono la morte di numerosissimi cittadini e la totale distruzione dell’abitato. I sopravvissuti, costretti a trovare rifugi occasionali sulla montagna, resistevano con fierissimo contegno alle più dure sofferenze, offrendo un ammirevole esempio di coraggio e amor patrio. 1943/1944 – Vallecorsa (FR)”
In una solenne cerimonia tenutasi il 25 aprile 2003, l’allora Presidente della Repubblica Azeglio Ciampi consegnò la Medaglia d’Oro al Merito Civile conferita alla memoria della Signora Genny Bibolotti Marsili, vittima dell’eccidio di S. Anna di Stazzema, e le Medaglie d’Oro conferite, al Valor Civile, ai Comuni di Castelforte e SS. Cosma e Damiano, e, al Merito Civile, ai Comuni di Verghereto, Ferentino, Casalecchio di Reno e Vallecorsa
Di seguito il link alla pagina con le immagini e i discorsi pronunciati dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e da altri intervenuti, tra i quali lo storico Gabriele De Rosa, in occasione della cerimonia di consegna di Medaglie d’Oro al Valor Civile e al Merito Civile.