Il paesaggio di Vallecorsa tra neorealismo letterario e cinematografico
Il paesaggio tipico di Vallecorsa ha rappresentato un luogo di ispirazione e uno scenario di straordinaria importanza per la letteratura e il cinema.
In particolare, questi luoghi sono legati a due importanti episodi della cultura italiana ed internazionale.
Nel periodo della Guerra Alberto Moravia e la compagna Elsa Morante, sfollati da Roma, si rifugiarono nei pressi dei ruderi di Acquaviva, sul monte Sant’Agata, ospitati dalla famiglia Marrocco-Mirabella in un “pagliàro”, tipico ricovero realizzato con muro a secco e tetto in paglia che costituiva un rifugio per i pastori.
Dalla testimonianza di quell’esperienza Moravia scrisse il suo celebre romanzo “La Ciociara”.
… un mattino lasciai la casa in pianura e caricato sopra un asino quel po’ di roba che avevo portata da Roma me ne andai verso la montagna.
Si salì per tre ore per certi sentieri sassosi più simili a letti prosciugati di torrenti che a viottoli, tra le macchie e i massi erratici, in un paesaggio bello e selvatico; alla fine della salita trovammo una specie di gola solitaria con due o tre casette inerpicate sul pendio, sotto la cresta rupestre della montagna.
Queste casette a ridosso della china sorvegliavano le coltivazioni a terrazza che i contadini strappano alla montagna dissodando le macchie e le sassaie. Incontrai uno di questi contadini, gli chiesi ospitalità, non aveva che una piccola stalla addossata alla sua casa e l’accettai. (A.Moravia, La Ciociara, 1957).
Nel 1960 Vittorio De Sica realizzò sulla base del romanzo il film omonimo con protagonista Sophia Loren e la partecipazione di Jean Paul Belmondo, Raf Vallone, Eleonora Brown: la scena principale (quella dello stupro) venne girata proprio a Vallecorsa nella chiesa di Santa Maria delle Grazie. Con questo film Sofia Loren, grazie alla sua magistrale interpretazione, vinse il suo primo Oscar.
Il tipico paesaggio di Vallecorsa, già un decennio prima, nel 1950, era stato portato alla ribalta del grande schermo.
Infatti, Vallecorsa è una delle location di un capolavoro del neorealismo italiano, il film “Non c’è pace tra gli ulivi” di Giuseppe De Santis, con un cast di grande rilievo: Raf Vallone, Lucia Bosé, Folco Lulli, Maria Grazia Francia. In particolare, si trova a Vallecorsa il punto in cui si svolge il duello finale all’ultimo sangue tra Vallone e Lulli.
Il progetto di rigenerazione culturale e sociale “Vallecorsa Millenaria” si pone l’obbiettivo di valorizzare il rapporto di Vallecorsa con la letteratura e il cinema come un elemento di identificazione e di valorizzazione territoriale.
In particolare, tra gli interventi previsti, due si legano direttamente a questo obbiettivo.
Il primo è costituito dalla rassegna letteraria “Transiti Letterari. Tributo ad Alberto Moravia”, organizzato in collaborazione con l’Associazione Le Nuvole Teatro, che quest’anno tiene la sua prima edizione.
Il secondo rientra all’interno delle attività previste dal “Centro di documentazione e di ricerca storica”, affidato al Centro Studi e Ricerche Maria De Mattias. Uno degli interventi previsti riguarda proprio la realizzazione di un “Itinerario culturale dedicato al Neorealismo letterario e cinematografico”, che sarà supportato da un’audioguida e da segnaletica e pannellistica interattiva.