Torna il 25 aprile 2023 a Vallecorsa la tradizionale manifestazione “Santu Marco i LA PUPÈTTA”. È una manifestazione che affonda le radici nell’antichità ed è fortemente connessa e radicata con la storia del paese; lo attraversa sotto ogni aspetto in quanto si intreccia con la vita di un tempo in cui la quotidianità della vita domestico-lavorativa e quella religiosa si fondevano reciprocamente.
La festa di “Santu Marco i la Pupetta”, che si tiene a Vallecorsa da sempre il 25 aprile, giorno dedicato all’Evangelista San Marco, consiste in un rituale simbolico processionale che si snoda all’interno delle mura del centro storico, in cui i bambini portano orgogliosamente in mano un dolce fatto in casa a forma di bomboletta per le femminucce e a forma di gallo per i maschietti.
La processione di Vallecorsa la si può far rientrare nel quadro dei riti delle feste delle Rogazioni maggiori (ricadenti il 25 di aprile) e delle Rogazioni minori o del Ciclo di Maggio (il 1° di maggio, i tre giorni precedenti la festa dell’Ascensione, i quaranta o cinquanta dopo la Pasqua e la Pentecoste), ossia nell’ambito di quei riti cattolici, propiziatori, di iniziazione, della fertilità, del ringraziamento e sulla buona riuscita delle seminagioni, di evidente origine pre-cristiana e pagana.
Le Rogazioni maggiori hanno un’origine molto antica e si rifanno a una celebrazione pre-cristiana, le Ambarvalia. I riti dell’Ambarvalia erano processioni fatte allo scopo di propiziare il buon esito dell’annata agraria.
È un’antica tradizione sulla quale sono stati condotti diversi studi e ricerche, menzionati all’interno di libri di autorevoli studiosi ed antropologi.
Nel corso degli anni questo evento ha attirato tanti turisti, troupe di fotografi, giornalisti. Questa manifestazione ha la capacità di creare un forte richiamo.
L’obbiettivo, attraverso il Progetto Vallecorsa Millenaria, è di intraprendere un percorso di una attiva e fattiva promozione del territorio fungendo da volano e da calamita per
attrarre, da ogni luogo, gente sul territorio affinché ne sappia apprezzare nel contempo la semplicità, la bellezza e la naturalezza di una vita ancora legata alle tradizioni, ai sapori e ai ritmi di un tempo; per farne quindi un fattore attrattivo capace di contrastare il calo demografico e favorire una nuova stanzialità territoriale.
Obiettivo principale, quindi è preservare una antica e peculiarissima tradizione e coniugarla sempre più con la promozione del paese, per favorirne la conoscenza e la rigenerazione culturale e sociale.